Sei diventata nera
nera nera
Se diventata nera come
il carbon….
Sono passati esattamente 49 anni, era il 1964, da quando Los Marcellos Ferial cantavano
questa canzone, eppure ricomincia come tutti gli anni la voglia di tintarella!
Non è sempre stato così! Il colore della pelle per le donne vissute prima
del 1900 doveva essere niveo in quanto il bianco era associato alla purezza e
all’appartenenza a classi sociali elevate. Si avete capito bene…A quei tempi la
differenza di classe sociale si misurava anche dal candore della pelle. Le
signore aristocratiche passeggiavano con l'ombrellino perché la pelle diafana
era sinonimo di signorilità, mentre le donne del popolo erano abbronzate perché
costrette a lavorare magari nei campi o comunque all'aria aperta sotto il sole.
Ma i versi iniziali di ….Signorinella pallida, dolce dirimpettaia
del quinto piano…ricordate la poesia di Libero Bovio? Dovettero bene presto
cedere il passo…
A lanciare la moda della
tintarella fu la grande sarta francese Coco
Chanel negli anni 20, esattamente nel
1923. Questa, dopo una vacanza sulla riviera francese, a Juan-les-Pins fu
notata da tutti per la sua carnagione dorata dal sole della Costa Azzurra. Fu
così che, in un batter d’ali, crollò il mito secolare della donna dalla pelle
bianca come la neve, caro ai poeti medievali, ma anche a qualche contadina che,
per dissimulare la sua condizione, andava nei campi con il viso coperto da un
grande fazzoletto.
Ma affinché l’abbronzatura si
trasformi in fenomeno di massa bisognerà attendere gli anni ’30, quando ad
Hollywood i film diventano a colori e le star mettono in mostra un incarnato
abbronzato, imponendosi come modello da seguire.
Più tardi, nel 1946, è ancora un sarto francese ad
innovare: Louis Réard, che introduce il bikini. Grande rivoluzione quindi sulla scena dei
costumi da bagno, che fino ad allora coprivano tutto il corpo.
Lentamente il fenomeno sbarca sui giornali, che
pubblicizzano l’abbronzatura, e diviene durante
la seconda guerra mondiale una vera e propria moda, diffusa grazie alle pin up,
splendide ragazze, sensuali e affascinanti, prive di quell'alone di mistero che
aveva caratterizzato le "dive" degli anni trenta, spesso fotografate
e disegnate in succinti costumi da bagno che facevano sognare gli uomini,
soprattutto i soldati che erano andati in guerra.
Oggi l’abbronzatura non è più uno status symbol. Alla portata
di tutti attraverso piscine, solarium e lampade, diventa piuttosto una scelta,
legata ad uno stile di vita spesso sportivo e salutista. Più in generale,
incarna l’idea di benessere psicofisico, contrapposto al pallore simbolo di
malattia, stress e disagio.
Anche se, a dire il vero, qualcosa sta di nuovo
cambiando. I ragazzini cresciuti davanti a Twilight,
Dark shadows e The vampire diaries si avviano verso l’età adulta portando con
sé modelli ben diversi da seguire. L’abbronzatura spinta degli anni ’80 (ricordate
Gianni Agnelli) sta cedendo il posto ad un colorito molto più leggero e
naturale.
Non sarà che, fra qualche anno, usciremo di casa cosparse di creme a
protezione totale?
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